In questo secondo numero di Vita Politica Internazionale proponiamo due dichiarazioni internazionali, rispettivamente della Iniziativa Comunista Europea e della Federazione Sindacale Mondiale, nel contesto della pandemia e della crisi capitalista e le sue conseguenze sulla classe lavoratrice. Proseguiamo poi con la Conferenza svoltasi in Francia contro Françafrique nella regione africana del Sahel per lo sviluppo della comune lotta dei comunisti e antimperialisti francesi e africani; e una dichiarazione del PC di Turchia (TKP) sui piani imperialisti e i pericoli di guerra nella regione. Infine, concludiamo la selezione di questo numero con due articoli di analisi tratti rispettivamente dalla rivista teorica e politica “El Machete” del PC del Messico (PCM) e dalla rivista teorica “KOMEP” del PC di Grecia (KKE): il primo prosegue l’interessante dibattito nell’area di sinistra e comunista messicana sulla natura del governo Obrador e le diverse posizioni dei comunisti, mentre il secondo offre una approfondita analisi sulla situazione internazionale del sistema imperialista contemporaneo. Entrambi offrono interessanti spunti per lo sviluppo del dibattito teorico dei comunisti in Italia.
- Dichiarazione della Iniziativa Comunista Europea sulle misure che scaricano il peso della crisi sui lavoratori
A un anno dall’inizio della diffusione del Covid-19 su scala mondiale, l’Iniziativa Comunista Europea denuncia le devastanti conseguenze sulle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia e dei settori popolari su cui, ancora una volta, viene caricato il peso della crisi capitalista. «L’attuale crisi economica non è stata causata dalla crisi sanitaria presente. L’arrivo del Covid-19 è stato il catalizzatore di una crisi le cui condizioni già si erano generate nel seno del sistema capitalista, come dimostra il significativo rallentamento delle economie nel 2019. I decenni di privatizzazioni e tagli per il sistema sanitario pubblico e di politiche sviluppate contro la classe operaia e il popolo lavoratore hanno acutizzato ancora di più questi problemi. I governi borghesi hanno scelto di aumentare i profitti delle grandi imprese a discapito della vita e della salute dei lavoratori. […] Chiamiamo la classe operaia a mobilitarsi chiedendo misure di protezione per la sua salute e diritti, a unirsi più decisamente alla lotta per il superamento di questo sistema obsoleto e costruirne uno alternativo, in cui l’economia soddisfi le necessità del popolo e i progressi scientifici e tecnologici si applicano per garantire il benessere integrale dei lavoratori: il socialismo-comunismo.» - Dichiarazione della FSM in occasione della Giornata mondiale della salute
In occasione della Giornata mondiale della salute, il 7 aprile, la segreteria della Federazione Sindacale Mondiale ha diramato un comunicato internazionale per intensificare la lotta per una sanità pubblica, gratuita e accessibile a tutti. L’organizzazione internazionale del sindacalismo di classe ha messo in evidenza le contraddizioni e conseguenze emerse con la pandemia negli stati capitalistici a scapito dei lavoratori e dei settori popolari nell’accesso alle cure e ai vaccini in contrapposizione all’esempio dimostrato da Cuba socialista e dagli eroi della classe lavoratrice, il personale sanitario che si sacrifica in prima linea nelle strutture ospedaliere. «La pandemia ha dimostrato ancora una volta che l’unica “cura” è che la classe operaia prenda le chiavi dell’economia e organizzi la propria società senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo, con una economia orientata al benessere dell’umanità. […] Nelle attuali condizioni di profonda crisi economica del capitalismo e dell’intensa competizione tra i vari centri imperialisti per il controllo di nuovi mercati, le nostre armi più potenti sono l’internazionalismo e la solidarietà. Nessun lavoratore deve sentirsi solo. Tutti insieme, dobbiamo andare avanti con Solidarietà e Internazionalismo, forgiando l’unità della classe operaia per praticare l’avviso di Karl Marx “Proletari di tutti i paesi, unitevi”». - Conferenza contro la Françafrique: Intervento del Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF)
Lo scorso 13 febbraio si è tenuta in Francia una conferenza on-line contro la Françafrique per il ritiro del Franco CFA e dei soldati francesi dal Sahel, che ha visto la partecipazione di diverse organizzazioni comuniste francesi e antimperialiste africane di questa regione storicamente sotto l’influenza dell’imperialismo francese ma in cui sta crescendo la presenza anche dell’imperialismo italiano, come abbiamo analizzato qui. Un’iniziativa molto significativa e d’esempio che va nella giusta definizione e pratica dell’antimperialismo e dell’internazionalismo proletario a partire dalla lotta contro la propria borghesia. Nel suo intervento il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) ha analizzato gli interessi del capitale francese in Africa e le dinamiche che si intrecciano con la lotta di classe in Francia per perpetuare il sistema capitalistico, sottolineando infine che «per sferrare colpi concreti contro l’imperialismo francese in Africa, in particolare nel Sahel, le nostre organizzazioni del Movimento Comunista di Francia, in coordinamento con i partiti e le associazioni africane, possono e devono lavorare per indebolire e ostacolare gli schieramenti militari nel Sahel: impedire alle navi militari di salpare, rifornire e imbarcare truppe dal suolo francese. In collegamento con le organizzazioni sindacali nei porti e nei moli, con la Federazione Sindacale Mondiale, con le associazioni di massa per la pace e contro l’imperialismo francese, proponiamo di lavorare a manifestazioni, scioperi e blocchi contro le manovre militari della Francia» con l’obiettivo «di legare la nostra classe operaia alla lotta contro il nostro imperialismo, di essere pubblicamente visibili mentre portiamo alla sconfitta o ostacoliamo i piani dell’imperialismo». «Nel quadro della nostra solidarietà internazionalista con i nostri fratelli e sorelle in Africa» – conclude – «dobbiamo porre permanentemente all’ordine del giorno dei nostri compiti il rafforzamento della costruzione del Partito, la lotta rivoluzionaria per il rovesciamento dei governi imperialisti, con l’obiettivo finale di espropriare la nostra borghesia e costruire una nuova società liberata dal giogo capitalista.» - PC di Turchia, No all’aggressione NATO!
In relazione agli sviluppi nella regione del Baltico, Mar Nero e Ucraina, il Partito Comunista di Turchia (TKP) ha rilasciato una dichiarazione in cui analizza e denuncia il coinvolgimento turco, i piani del governo Erdogan, degli USA e della NATO e i crescenti pericoli di guerra imperialista. «Il TKP non farà mai parte di una discussione, anche con le forze di opposizione, che contribuisca alla ricerca del profitto dei capitalisti, per mezzo della politica o per mezzo delle armi. Continueremo a organizzare i lavoratori della Turchia, mettendo in guardia contro il pericolo crescente e facendo ogni sforzo per contrastare questi sviluppi, contrastare l’attacco dell’imperialismo contro i popoli, alzando la bandiera dell’internazionalismo.» - Il governo Obrador è popolare, operaio e antimperialista?
Prosegue il dibattito nell’area di sinistra e comunista del Messico intorno alla natura del governo Obrador e la recente formazione di una federazione di “organizzazioni comuniste” a suo sostegno. Nel precedente numero abbiamo riportato la posizione contraria del Partito Comunista del Messico (PCM) che ha approfondito la sua analisi in questo articolo pubblicato sulla sua rivista El Machete. L’articolo è oltremodo interessante anche per il dibattito in Italia, in quanto evidenzia come l’errata concezione del proprio paese come “colonia”, individuando quindi come obiettivo quello della “liberazione nazionale”, della “sovranità nazionale” o dell’”anti-neoliberismo” come tappa verso il socialismo, sia un’espressione dell’opportunismo che comporta il disorientamento e annichilimento della lotta rivoluzionaria della classe operaia che viene posta alla coda di settori della borghesia e dello sviluppo capitalistico fino al sostegno di governi borghesi. - Sul contesto politico-militare internazionale del mondo moderno
Articolo di E. Vagenas, capo dipartimento relazioni internazionali del CC del Partito Comunista di Grecia (KKE), di analisi del sistema imperialista contemporaneo, della competizione internazionale USA-Cina e altri aspetti fondamentali che sono oggetto di profondo dibattito nel Movimento Comunista Internazionale.