Vita Politica Internazionale – Ventiquattresimo numero
Questo numero della rassegna dedicata al Movimento comunista internazionale si concentra sulle tematiche di attualità nel dibattito teorico-politico. In apertura ritorna il tema della guerra in Ucraina, con il reportage sulla situazione della lotta dei comunisti russi e ucraini che si sono schierati contro la guerra imperialista. Poi, l’intervista a Kemal Okuyan, segretario generale del Partito Comunista di Turchia (TKP), sulla necessità del dibattito a livello internazionale tra i partiti comunisti. Sempre relativa al tema del movimento comunista internazionale, vi è la notizia dello scioglimento dell’Iniziativa Comunista Europea. Per quanto riguarda il dibattito teorico-politico segue un articolo di Jonathan N. Rodríguez del Partito Comunista del Messico che affronta il tema delle illusioni sul “mondo multipolare”. La Grecia e le attività dei comunisti sono, infine, il tema delle ultime due notizie: la campagna di lotta legata alla riforma del lavoro e la 49esima edizione del festival della Gioventù Comunista di Grecia.
All’interno della campagna “Abbasso la guerra!”, lanciata dall’Organizzazione Comunista (KO, Germania) insieme ad altre due organizzazioni politiche locali, si colloca lo sforzo dei compagni tedeschi di dare “la piena solidarietà con il movimento comunista e rivoluzionario dell’Ucraina e della Russia, che sta conducendo la lotta contro entrambe le parti in guerra e per la difesa degli interessi della classe operaia.”
In questo podcast, in lingua inglese, i compagni della KO intervistano un compagno del della RKSM(b) (Lega della Gioventù Comunista Rivoluzionaria Bolscevica della Russia) e uno del RFU (Fronte dei Lavoratori dell’Ucraina). Gli argomenti toccati affrontano temi come il significato di essere comunisti in due paesi in guerra ed altro ancora. I compagni, dando prova di vero internazionalismo proletario, si trovano d’accordo sull’analisi delle origini della guerra in Ucraina e su come condurre la lotta contro la guerra imperialista nonostante la repressione in entrambi i paesi. A questo link è anche disponibile una trascrizione del podcast.
Nelle sue precedenti “Riflessioni ad alta voce”, il segretario del TKP affrontava il tema della mancanza di unità teorico-politica tra i comunisti di tutto il mondo. In questa intervista, a cura dei compagni di MLToday, Kemal Okuyan ha approfondito i temi della mancanza del dibattito tra i partiti comunisti mettendo a paragone la situazione odierna con quella che, nel 1919, prevedeva l’accettazione dei 21 punti programmatici definiti dall’Internazionale Comunista. “Ciò di cui abbiamo bisogno è attuare un chiarimento dei riferimenti teorici e politici sulla base dei quali opera ciascun partito comunista” afferma il segretario del TKP, ribadendo la necessità di un dibattito coraggioso ed evidenziando la mancanza di una struttura internazionale all’interno della quale far confluire questo necessario processo di chiarificazione.
Il 9 settembre 2023 si è tenuto in teleconferenza il Plenum dei Partiti dell’Iniziativa Comunista Europea (ICE): si è discusso delle differenze di impostazione politica e ideologica che dividono, specialmente dopo l’esplosione del conflitto in Ucraina, i partiti e le organizzazioni di classe che ne fanno parte. L’approfondirsi delle differenze di vedute, la partecipazione di alcuni partiti membri ad altri raggruppamenti internazionali di diversa impostazione, sono stati valutati come ostacoli insormontabili per la continuazione dell’ICE: la Segreteria ha quindi deciso di procedere con lo scioglimento dell’Iniziativa Comunista Europea. Nel primo link in testa si può leggere la dichiarazione della Segreteria, e l’intervento del KKE (Partito Comunista di Grecia) nella teleconferenza; a questo link si può anche leggere il commento del Partito Comunista di Svezia.
In questo interessante articolo di Jonathan N. Rodríguez del Partito Comunista del Messico si affronta la questione della progressività o meno dell’affermazione del multipolarismo economico e politico, rispetto al mondo “unipolare” a dominio USA che sarebbe stato caratteristico degli anni 1990-2000. Attraverso un’analisi sia dei riferimenti accademici sia delle dichiarazioni e delle politiche dei paesi emergenti (come i BRICS), si attacca la tesi della progressività di questo sistema multipolare, definendolo un tentativo di “imbellettare” il capitalismo e prolungare lo sfruttamento dei popoli del mondo da parte di più attori anziché uno solo (o pochi). Le posizioni riguardanti la “democratizzazione” del sistema economico-politico mondiale, con l’emergere di nuovi blocchi e alleanze tra stati, vengono bollate come utopie, collocando invece al centro della strategia dei comunisti di tutto il mondo la sfida del superamento del capitalismo e la transizione al socialismo-comunismo.
In Grecia il nuovo disegno di legge di riforma del mercato del lavoro prevede la giornata lavorativa di 13 ore e la settimana di 78 ore anche a dipendenza di più di un datore di lavoro, l’estensione dell’età pensionabile fino a 74 anni e la possibilità di contratti a tempo indeterminato a zero ore. In risposta a questo drastico peggioramento delle condizioni di lavoro, le forze del sindacalismo di classe sono scese in piazza ad Atene il 15 settembre, annunciando anche lo sciopero generale per il 21 settembre. La protesta è anche legata alla denuncia delle responsabilità del governo e delle amministrazioni locali per quanto riguarda il disastro in Tessaglia a causa del ciclone Daniel, aggravato dalla carenza di soccorsi e manutenzione delle infrastrutture.
A fine settembre si è concluso il 49° festival della Gioventù Comunista di Grecia e della sua rivista Odigitis (“Avanguardia”), appuntamento che si svolge annualmente in molte città greche e che coinvolge decine di migliaia di giovani con concerti e dibattiti. Ben 29 delegazioni delle organizzazioni della gioventù comunista di tutto il mondo erano presenti, inclusa la delegazione italiana del Fronte della Gioventù Comunista (FGC). Nell’articolo al link in testa è possibile anche leggere il discorso del Segretario Generale del KKE, Dimitris Koutsoumpas, a conclusione del festival: tra i temi principali la necessità di una risposta popolare ai crimini legati ai disastri degli incendi e inondazioni in Grecia, la nuova pesantissima riforma del lavoro e i rischi legati al coinvolgimento del paese nella guerra imperialista.