La situazione all’Ottantesimo della Liberazione
Quest’anno all’Ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia si è arrivati in una situazione politica internazionale particolarmente accesa, col cambio di vertice negli USA e la crisi di egemonia di questi ultimi, dovuta all’avanzare dei capitalismi emergenti. Questa perdita di posizione globale ha provocato la risposta dei monopoli europei, e quindi del blocco imperialista europeo, che consiste nella strategia di riarmo[1] col duplice obiettivo di foraggiare il settore industriale in crisi e quello di dotarsi di autonomia militare nel difendere gli interessi dei padroni europei.
In Italia i piani del governo in piena partecipazione del programma di riarmo (al netto di qualche teatrino[2]) si sono fatti sentire anche in termini ideologici e culturali. L’area liberal, schierando questa volta dalle scuderie di Repubblica l’insopportabile Michele Serra, ha portato in piazza le parole d’ordine del nuovo nazionalismo europeo[3], sostanzialmente contrapponendo il mito di Europa baluardo dei presunti valori dell’Occidente (democrazia, diritti, laicità, libertà politiche) contro le “autocrazie”, dalle quali il cuore del mondo libero è minacciato. Particolarmente indicativa e di impatto il contributo culturale al riarmo (perché si: non solo di proiettili si caricano i cannoni, ma anche di suggestioni e ideologie per convincere le masse a recarsi diligentemente al tritacarne del fronte) di Antonio Scurati su Repubblica: la tesi di fondo sarebbe che dopo la Seconda Guerra Mondiale l’UE ha rappresentato un centro di pace e solidarietà (!) rendendoci così imbelli e impreparati alla pugna, e quindi è l’ora di riscoprirci guerrieri come i nostri antenati “feroci, formidabili, orgogliosi e vittoriosi”.
Della piazza con le bandiere blu abbiamo dato ampio resoconto e critica altrove[4], piazza alla quale il governo per voce della premier Meloni ha risposto con la polemica contro il “manifesto di Ventotene”[5], non a caso uno dei miti fondativi dell’imperialismo europeo dal lato liberale (leggi: centro-sinistra, in Italia), in una polemica tutta interna alla destra – estrema destra data la natura profondamente anticomunista, guerrafondaia e antidemocratica del “manifesto”[6]. Sostanzialmente abbiamo un quadro in cui l’ubriacatura guerrafondaia, militarista e di riarmo ha coinvolto tutte le forze politiche borghesi, dai neofascisti[7], al governo al centro-sinistra e fino alle espressioni politiche di “sinistra radicale”[8] che, sviando l’attenzione verso un riarmo tramite l’esercito europeo in contrapposizione con quello dei singoli stati, si inserisce nei fatti nel solco del supporto da sinistra alla guerra.
Dall’altro lato, il “paese reale” ha dimostrato come la propaganda guerrafondaia martellante non abbia ancora sfondato: l’“insanabile scollamento”[9] tra la politica guerrafondaia del governo e dell’UE, della finta opposizione a tutti i livelli e dall’altro lato le masse popolari nel nostro paese si conferma come il principale ostacolo al riarmo. Ostacolo che però in assenza di coscienza politica organizzata da parte dei settori più avanzati degli strati popolari – cioè il Partito Comunista – , può facilmente convertirsi in un “pacifismo” borghese inglobato nelle strategie dei partiti che stanno preparando l’alternativa di governo.
Al 25 aprile si è arrivati con l’inusuale e strumentale estensione del lutto nazionale, da parte del governo, a 5 giorni per la morte di papa Bergoglio, nel tentativo di smorzare la ricorrenza. Il ministro Musumeci, già responsabile della gestione disastrosa delle alluvioni, ha chiesto di festeggiare la Liberazione con “sobrietà”[10], evitando “canti e balli scatenati” per “rispetto ai tantissimi pellegrini che sono a Roma per il Giubileo e per i funerali del Pontefice”, pur chiarendo che il governo non ha mai pensato “né di vietare né di ostacolare alcunché”. Ovviamente queste frasi, complici le nuove disposizioni in materia di ordine pubblico del governo[11], appaiono immediatamente come delle vere e proprie minacce grazie ai nuovi poteri di intimidazione e repressione già sperimentati il 12 aprile alla manifestazione in solidarietà con la lotta del popolo palestinese a Milano[12].
La grande partecipazione popolare alle mobilitazioni per la Liberazione
Il percorso preparatorio di smorzamento e contenimento da parte del governo più a destra della storia della Repubblica si è concluso con un sostanziale fallimento, vista la grande partecipazione popolare nelle manifestazioni: centinaia di migliaia di persone in piazza non solo a Milano, Roma, Napoli, Firenze, Bologna, ma in tutte le regioni[13], per quello che è stato definito come il 25 aprile più partecipato del nuovo secolo[14]. È stato ieri un 25 aprile pieno di manifestazioni dal carattere determinato e combattivo, il cui messaggio politico di partecipazione popolare alla celebrazione della Resistenza è arrivato forte e chiaro al governo e ai guerrafondai. Anche la risposta alle provocazioni delle amministrazioni – alcune persino di centro-sinistra (il divieto delle manifestazioni[15] o il ridicolo divieto di cantare “Bella Ciao”), a quelle della polizia o della “Brigata Ebraica”[16] in funzione sionista ha chiarito il carattere delle piazze.
A Torino il 24 sera la polizia ha caricato a freddo i manifestanti, dopo che il centro-sinistra si era dileguato alle 21 abbandonando il palco, subito preso dai chi era in piazza contro la guerra, contro il riarmo e dai solidali con la causa palestinese: una nutrita presenza popolare fatta di aderenti ai sindacati, all’ANPI e militanti politici (in cui è spiccato il ruolo del Fronte Comunista e della Gioventù Comunista[17]) ha costretto la polizia ad una scomposta ritirata.
A Bergamo invece dove sono scese in piazza più di 5mila persone, i manifestanti solidali con la causa palestinese hanno contestato la presenza di un piccolo gruppo di sionisti, scatenando la reazione della polizia che ha portato ad un arresto (poi liberato ore dopo – al presidio sotto la questura è pure arrivata la denuncia per manifestazione non autorizzata), successivamente ad una carica che ha provocato diversi feriti. Ad Ascoli Piceno addirittura il ridicolo (ma significativo) gesto di intimidazione nei confronti di un panettiere che aveva esposto uno striscione sul 25 aprile[18].
Questa massiccia partecipazione popolare, che ha portato la saldatura contro la guerra e il riarmo di settori sindacali, dell’associazionismo di massa (come una parte significativa dell’ANPI) e dei militanti comunisti è stata un grande schiaffo alla propaganda di guerra a reti unificate. La contrarietà a questo governo e alle sue politiche, alla guerra e alla più zelante osservanza confindustriale di sempre, che sta entrando sempre di più in rotta di collisione con i salari e le pensioni, sta penetrando piano piano nel movimento operaio superando il tradizionale recinto degli “attivisti”, militanti e già-radicalizzati.
Il portato politico delle piazze del 25 aprile
Sicuramente questo Ottantesimo della Liberazione si è caricato di tematiche d’attualità: oltre al sopracitato tema della guerra, dell’economia di guerra e del riarmo, sono stati centrali temi quali il ruolo della NATO e l’acutizzazione del conflitto in Ucraina. Proprio per sostenere il governo ucraino dal lato UE-USA fu all’inizio anche strumentalizzata[19] la Resistenza italiana e la guerra di Liberazione combattuta dai partigiani (erano altri tempi – i media erano molto più ipocriti di oggi sulla creazione del mito della “resistenza” ucraina, sull’aggressore-aggredito – parole d’ordine difficili da sostenere di fronte agli smascheramenti sulla “guerra per procura”[20] e al genocidio in Palestina). Centrale è stato anche il tema dell’esplosione dell’ennesima crisi in Palestina, questa volta con un vero e proprio genocidio da parte delle forze occupanti sioniste a cui assistiamo da 18 mesi, dei cui effetti[21] e del suo inquadramento internazionale[22] abbiamo già trattato.
Il 25 aprile i comunisti hanno alzato le bandiere rosse, i simboli dei partigiani (le bandiere tricolore con la stella rossa, simbolo delle Brigate Garibaldi[23]) in un insanabile contrasto con le bandiere blu europee della guerra e del riarmo. È nel solco della lotta partigiana contro la guerra imperialista, e non a favore dello scatenarsi di un’altra, che si onora la memoria di centinaia di migliaia di uomini e donne sacrificatisi per sconfiggere il fascismo in Italia (per non parlare dei milioni, soprattutto soldati dell’Armata Rossa e cittadini sovietici, che hanno dato la vita per abbattere il fascismo in Europa). In questo sta l’attualità del messaggio della Liberazione: la lotta contro la guerra e contro il sistema marcio, il capitalismo giunto alla sua fase imperialista, che la genera e la foraggia, e che senza la quale vivrebbe crisi ancora più approfondite delle attuali.
Il Fronte Comunista e il Fronte della Gioventù Comunista hanno scelto di essere in piazza con lo slogan Partigiani della Pace[24]: all’antifascismo finto e strumentale del centro-sinistra a caccia di consensi elettorali, che dipinge le istituzioni italiane e europee come eredi delle aspirazioni della lotta dei partigiani, dobbiamo contrapporre l’antifascismo di studenti, lavoratori e disoccupati, dall’altra parte della barricata rispetto ai guerrafondai. Proprio i partigiani, specialmente i partigiani comunisti, sotto la direzione del PCI, avevano ben chiara la differenza tra la Resistenza, la lotta di liberazione – guerra giusta, progressiva – da un lato, e la guerra imperialista – guerra dei “briganti” contro i popoli, per la spartizione delle risorse e dei mercati – dall’altro lato. È il finto antifascismo del centro-sinistra, della “sinistra radicale” pronta alla collaborazione, a porsi al di fuori del solco tracciato dalla Resistenza e dalla lotta partigiana: oggi sono i comunisti a raccoglierne la bandiera, nella lotta quotidiana contro il revisionismo storico, nell’organizzazione quotidiana per un futuro migliore ed una pace duratura – obiettivi per i quali è necessario rovesciare il sistema capitalistico e costruire la società socialista-comunista.
Infatti è di fronte agli occhi di tutti coloro i quali vivono del proprio lavoro che l’Italia di oggi non è sicuramente il Paese per cui i partigiani hanno combattuto e sono morti, un’Italia dove muoiono 3 lavoratori al giorno in media, che si riarma per meglio rappresentare gli interessi dei propri monopoli nel prossimo scontro militare globale, un Paese che sostiene ed è apertamente complice del genocidio del popolo palestinese con forniture di armi, “scorta mediatica” e sostanziale impunità per i macellai sionisti. Contro questo Paese, per costruire un altro Paese, quello degli operai e delle masse popolari, i comunisti lottano nel solco delle idee della Resistenza: rialzando la bandiera della giustizia sociale, contro la guerra, oppressione e sfruttamento.
Note
[1]: https://www.lordinenuovo.it/2025/03/30/rearm-europe-strumento-multiuso-di-guerra-contro-i-popoli/ [2]: https://www.today.it/politica/tajani-salvini-sfasciacarrozze-riarmo.html [3]: https://www.senzatregua.it/2021/03/22/6758/ [4]: https://www.lordinenuovo.it/2025/03/17/lo-spartiacque-del-15-marzo/ [5]: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/19/meloni-ventotene-camera-proteste-seduta-sospesa-video/7919890/ [6]: Si veda https://www.lordinenuovo.it/2020/08/29/natura-dellunione-europea-e-analisi-dei-suoi-organi/, e anche specificamente sul “manifesto di Ventotene” questo articolo https://www.lacittafutura.it/esteri/il-mito-reazionario-dei-padri-fondatori-dell-ue di cui non possiamo però condividere alcune conclusioni politiche. [7]: https://www.lordinenuovo.it/2025/03/28/come-il-riarmo-europeo-mette-daccordo-fratelli-ditalia-pd-e-fascisti/ [8]: https://www.lordinenuovo.it/2025/03/17/lo-spartiacque-del-15-marzo/ [9]: https://www.lordinenuovo.it/2025/04/16/linsanabile-scollamento-tra-propaganda-di-guerra-e-masse-popolari-in-italia/ [10]: https://www.ilpost.it/2025/04/23/governo-25-aprile-papa-funerali-lutto-nazionale/ [11]: https://www.lordinenuovo.it/2025/04/08/repressione-per-decreto-il-contenuto-dei-nuovi-provvedimenti-del-governo/ [12]: https://www.youtube.com/watch?v=Pqetph_uzdo [13]: https://www.ilpost.it/2025/04/25/foto-25-aprile-2025-liberazione/ [14]: https://www.instagram.com/p/DI6HxMwCpCV/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA== [15]: https://www.ilpost.it/2025/04/24/comuni-annullate-rinviate-celebrazioni-25-aprile/ [16]: https://www.senzatregua.it/2017/04/20/il-25-aprile-e-lipocrisia-della-brigata-ebraica/ [17]: https://www.facebook.com/fgc.italia/posts/pfbid034LR1NtBCY4wyDzTdEUxHv2WYt5EQDEqhGTHfjyrWXNzmouKNiUR3jyhijTPEmfcAl [18]: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2025/04/25/striscione-antifascista-in-panetteria-ad-ascoli-piceno-scattano-gli-accertamenti_e3b06bf6-ad62-4626-8a38-e047a271ae4e.html [19]: https://www.repubblica.it/commenti/2022/03/09/news/guerra_in_ucraina_anpi_e_movimento_nonviolento_rispondono_a_luigi_manconi-340825370/ [20]: https://www.notiziegeopolitiche.net/ucraina-e-stata-guerra-per-procura-se-a-dirlo-e-il-new-york-times/ [21]: https://www.lordinenuovo.it/2024/10/10/a-un-anno-dal-7-ottobre/ [22]: https://www.lordinenuovo.it/2024/09/09/sulla-guerra-in-medio-oriente/ [23]: https://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Garibaldi [24]: Per approfondire il ruolo storico del movimento dei Partigiani della Pace, alcuni contributi:https://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/cust3c06.htm
https://www.fattiperlastoria.it/movimento-dei-partigiani-della-pace-1949-1950/
https://www.fattiperlastoria.it/partigiani-della-pace-e-pci/