Fidel Castro annuncia il carattere socialista della Rivoluzione. 16 aprile 1961
I passi seguenti sono tratti da un discorso di Fidel Castro, tenuto al cimitero Cristóbal Colón dell’Avana il 16 aprile del 1961, in commemorazione delle vittime dei bombardamenti aerei statunitensi avvenuti in più punti dell’isola il giorno precedente. Di fronte all’attacco che anticipava la poi fallita invasione alla baia dei Porci, Castro annunciò solennemente il carattere socialista della Rivoluzione cubana. Tramite un parallelo con l’attacco a Pearl Harbor avvenuto vent’anni prima, il discorso evidenzia la differenza tra uno scontro fra potenze imperialistiche, e quello tra due sistemi agli antipodi: capitalismo e socialismo, fra chi sfrutta i popoli e chi lotta per liberarli.
Se l’attacco a Pearl Harbor è stato un attacco condannabile per il modo in cui si verificò, violando inaspettatamente le più elementari norme e tradizioni delle relazioni fra popoli, la lotta che ci coinvolge in questa occasione è la lotta tra un governo imperialista e un governo rivoluzionario, è la lotta tra un imperialismo guerrafondaio e aggressivo e una rivoluzione sociale che distrugge, precisamente, tutte le forme di sfruttamento, non solo lo sfruttamento di un popolo da parte di un altro, ma anche lo sfruttamento di una parte del popolo perpetrato da un’altra parte del popolo.
Noi siamo differenti dagli Stati Uniti in quanto gli Stati Uniti sono un paese che sfrutta altri popoli, in quanto gli Stati Uniti sono un paese che si è impadronito della gran parte delle risorse naturali del mondo, e che fa lavorare a beneficio della propria casta di milionari decine e decine di milioni di lavoratori in tutto il mondo. Al contrario, noi non siamo un paese che sfrutta gli altri popoli; noi non siamo un paese che si è impadronito o che sta lottando per impadronirsi delle risorse naturali degli altri popoli; noi non siamo un paese che sta cercando di far lavorare i lavoratori di altri popoli a nostro vantaggio.
Noi siamo l’esatto opposto: un paese che sta combattendo affinché i suoi lavoratori non debbano lavorare per la casta dei milionari nordamericani (applausi); noi siamo un paese che sta lottando per riscattare le nostre risorse naturali, e abbiamo riscattato le nostre risorse naturali dalle mani della casta milionaria nordamericana.
Noi non siamo un paese dove a causa del proprio sistema la maggioranza della popolazione, la maggioranza di lavoratori, delle masse del paese costituita dai lavoratori e dai contadini, lavora per una minoranza sfruttatrice e privilegiata di milionari; noi non costituiamo un paese dove a causa del proprio sistema le grandi masse di popolazione sono discriminate ed escluse, come lo sono le masse della popolazione nera negli Stati Uniti; noi non costituiamo un paese dove a causa del proprio sistema una parte minoritaria della popolazione vive da parassita, a spese del lavoro e del sudore della maggioranza del popolo. […]
Per questa ragione, il conflitto tra il Giappone e gli Stati Uniti era un conflitto tra sistemi simili; la lotta tra Stati Uniti e Cuba è una lotta fra principi diversi, cioè è un conflitto tra coloro che son privi di qualsiasi principio umano e quelli che hanno sollevato la difesa dei principi umani.
Questo è ciò che non possono perdonarci, che siamo sotto il loro naso e che abbiamo fatto una rivoluzione socialista proprio sotto il naso degli Stati Uniti! […]
E questa rivoluzione socialista la difendiamo con questi fucili! (Applausi); E questa rivoluzione socialista la difendiamo con il coraggio con cui la nostra batteria antiaerea ieri ha crivellato di proiettili gli aerei aggressori! E questa Rivoluzione, questa Rivoluzione, questa Rivoluzione non la difendiamo con mercenari; questa Rivoluzione la difendiamo con gli uomini e le donne del popolo.