Mamaev Kurgan – Il memoriale della vittoria
Nell’ottobre del 1967 veniva inaugurata a Volgograd (fino al 1961 Stalingrado) la più grande scultura allora esistente al mondo; una statua alta 85 metri, la quale raffigura con un’allegoria la Madre Patria sovietica che chiama a raccolta il popolo per difendere il paese dei soviet dei soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
È situata su una collina chiamata Mamaev Kurgan, che sovrasta la città sovietica di Volgograd, in una delle zone dove avvennero gli scontri più duri e sanguinosi durante i duecento giorni di battaglia. Il monumento, eretto in memoria dei soldati sovietici caduti durante il conflitto qui svoltosi tra il luglio del 1942 e il febbraio del 1943, rappresenta un esempio di realismo sovietico, con uno stile semplice ma carico di significato. I duecento gradini che dalla base della collina conducono fino al monumento simboleggiano i giorni della battaglia che distrusse la città e costò gravissime perdite all’Armata Rossa.
Nell’edificio circolare chiamato “La Sala della Gloria Militare” e situato nei pressi della statua vi sono incisi i nomi di alcuni difensori della città (circa 7.200) e vi arde la Fiamma Eterna presidiata da un picchetto d’onore. Ai piedi dell’imponente monumento vi è anche la tomba di uno dei più famosi e capaci tiratori scelti dell’Armata Rossa, il cecchino Vasilij Grigor’evič Zajcev, responsabile durante la battaglia di 225 uccisioni tra le file nemiche e per questo insignito della più alta onorificenza sovietica, l’Ordine di Lenin. L’altro illustre soldato qui sepolto è il maresciallo Vasilij Čujkov, comandante della 62esima Armata, che durante la battaglia di Stalingrado si rese protagonista, con sacrificio e tenacia, della difesa contro gli attacchi nazisti.
La statua, del peso di circa ottomila tonnellate, è costruita in cemento armato e metallo (prevalentemente acciaio) e rappresenta un capolavoro d’ingegneria notevole, difatti gli agenti atmosferici e la forza del vento esercitano in continuazione la loro azione su di esso. All’interno, un sistema di funi e cavi permette alla statua di mantenere il proprio equilibrio e la posizione studiata dall’ingegnere e architetto Nikolaj Nikitin (progettò anche l’edificio dell’Università Statale di Mosca). Il progetto fu realizzato dallo scultore sovietico Evgenij Vučetič.
L’opera, inoltre, è parte di un trittico insieme al Memoriale “Retrovie – Fronte” situato a Magnitogorsk e al “Guerriero Liberatore” posto al Treptower Park di Berlino. Nel primo memoriale situato sulle rive dell’Ural, lontano dal fronte, vediamo l’operaio che consegna la spada al soldato e celebra l’incredibile contributo che i lavoratori, anche nelle retrovie, diedero alla vittoria della guerra. Nell’ultimo memoriale, eretto a Berlino, la spada sollevata a Stalingrado si abbatte sulla svastica nazista distruggendola e ponendo fine alla guerra.
Fonti:
- https://it.sputniknews.com/videoclub/202005049048097-la-madre-patria-chiama-e-stata-completamente-rinnovata-dopo-anni-di-ricostruzione-/
- https://it.rbth.com/turismo/83212-i-segreti-della-madre-patria
- http://russiaintranslation.com/2019/02/11/il-termine-del-restauro-della-statua-la-madre-patria-chiama-e-previsto-per-il-9-maggio-2020/
- http://www.pomnivoinu.ru/home/reports/1561/