Makis Papadopoulos, membro dell’UP del CC del Partito Comunista di Grecia (KKE)
traduzione di Giaime Ugliano
L’era della trasformazione digitale dell’economia e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) rappresentano un enorme potenziale per soddisfare le esigenze della società. Molti lavoratori si indignano quando confrontano questo potenziale con la propria condizione. Apprendono, ad esempio, che grazie all’IA persone che erano cieche possono riacquistare la vista, e fanno il confronto con lo stato attuale dei sistemi sanitari pubblici.
La retorica borghese cerca di nascondere il vero colpevole che ostacola l’utilizzo di questo immenso potenziale tecnologico nell’interesse della prosperità sociale. Le analisi borghesi presentano lo sviluppo della tecnologia come un pericolo o come una soluzione miracolosa ai nostri problemi.
Sia la demonizzazione della tecnologia che l’aspettativa utopica e deterministica della prosperità sociale, che si suppone derivi automaticamente dal progresso tecnologico, sono due facce dello stesso approccio teorico antistorico ed errato.
La questione principale è chi e per quali interessi determina l’orientamento, lo sviluppo e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Dietro l’IA ci sono le scelte dell’intelligenza umana e i particolari interessi di classe che essa serve.
In generale, non esistono applicazioni tecnologiche neutrali che vengono sviluppate indipendentemente dalla classe che detiene le redini del potere e le chiavi dell’economia. I potenti gruppi monopolistici e i centri imperialisti oggi decidono in pratica quali dati vengono raccolti nei data center, secondo quali criteri e procedure, quali informazioni vengono estratte e a quale scopo.
Metodologicamente ed essenzialmente, non possiamo esaminare l’epoca dell’IA al di fuori del contesto dello specifico modo di produzione in cui si sta storicamente sviluppando, ossia il modo di produzione capitalista. Nel capitalismo, il collegamento del lavoratore collettivo sociale con i mezzi di produzione avviene attraverso il mercato capitalista. I rapporti di produzione capitalistici determinano lo scopo, i motivi, l’estensione e il tasso di sviluppo dei mezzi di produzione. Allo stesso tempo, i rapporti capitalistici si sviluppano, maturano e decadono in un’interazione dialettica con lo sviluppo delle forze produttive.
L’analisi marxista1 della reale sussunzione del lavoro da parte del capitale mantiene la sua importanza e rilevanza. La forza produttiva del lavoro vivo e socializzato è incorporata nel processo produttivo come capitale variabile. Tutte le sue caratteristiche organizzative (la divisione del lavoro, il coordinamento e la cooperazione dei lavoratori, l’applicazione delle conoscenze scientifiche, ecc.) sono determinate dal capitale e sono al suo servizio.
Allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che si esamini l’epoca della macchina a vapore o quella del robot intelligente, la tecnologia sotto il capitalismo era, è e sarà un mezzo per produrre plusvalore e uno strumento di controllo e repressione nelle mani del potere del capitale. Marx aveva anche documentato il ruolo delle macchine nell’aumentare la produttività del lavoro, rendendo le merci più economiche e aumentando il grado di sfruttamento. Già nei Grundrisse aveva evidenziato che lo sviluppo del capitale fisso indica fino a che punto la conoscenza sociale generale è diventata una forza diretta della produzione. Il capitale determina non solo l’uso della tecnologia, ma anche l’orientamento e le priorità del suo sviluppo, sempre guidato dal profitto.
Marx aveva anche previsto il risparmio di tempo di lavoro umano che l’automazione e lo sviluppo tecnologico in generale avrebbero potuto garantire, migliorando le condizioni per lo sviluppo a tutto tondo della personalità umana e l’emancipazione sociale.
Sulla base della metodologia e delle leggi scientifiche dell’economia politica marxista, possiamo analizzare senza esitazioni l’era dell’IA. Diamo un’occhiata a ciò che sta accadendo oggi.
La trasformazione digitale dell’economia negli Stati Uniti, in Europa e in Cina ha già compiuto progressi impressionanti. Il computer connesso a Internet è una macchina universale che è contemporaneamente un mezzo di produzione, di comunicazione, di istruzione, di creazione culturale e di assistenza medica.
L’Internet of things è già una realtà. Possiamo utilizzare i nostri telefoni cellulari per attivare i cosiddetti “elettrodomestici intelligenti” nelle nostre case, come il condizionatore d’aria, il frigorifero e il televisore, che sono dotati di sensori e si collegano a Internet.
Stiamo entrando nell’era dell’Internet of Bodies, la connessione diretta tra le persone, Internet, i robot e le cosiddette macchine intelligenti in generale.
Grazie alla convergenza di una serie di progressi tecnologici, come il machine learning, il deep learning e i big data, si stanno sviluppando sistemi di intelligenza artificiale in grado di trasformare rapidamente grandi quantità di dati, di addestrarsi e di svolgere compiti complessi. Si stanno sviluppando anche computer quantistici, ovvero supercomputer.
Intensificazione della contraddizione principale
La trasformazione digitale dell’economia non abolisce le leggi del profitto e dello sfruttamento, cioè le leggi su cui si basa il funzionamento dell’economia capitalista.
Affinché i gruppi imprenditoriali possano continuare ad aumentare i loro profitti, devono continuare ad aumentare il grado di sfruttamento e a dissanguare i lavoratori. Devono estendere le forme flessibili di occupazione e gli orari di lavoro attraverso il “working time arrangement”.
Nelle mani del capitale, le nuove tecnologie vengono utilizzate per aumentare l’intensificazione del lavoro e il carico di lavoro di coloro che continuano a lavorare. Allo stesso tempo, l’esercito dei disoccupati è in aumento.
Contrariamente alla propaganda borghese, questo sviluppo tecnologico acuisce le contraddizioni del modo di produzione capitalista e rende il continuo attacco della politica borghese ai diritti dei lavoratori una strada a senso unico.
Come sappiamo dall’economia politica marxista, quanto più alto è il livello di sviluppo tecnico della produzione, quanto più alto è il rapporto tra mezzi di produzione e forza lavoro nel processo produttivo, quanto più alta è la composizione tecnica e organica del capitale, tanto maggiore è la tendenza alla diminuzione del tasso di profitto. Non dobbiamo dimenticare che la fonte dello sfruttamento, la fonte del plusvalore e del profitto capitalistico è il tempo di lavoro non retribuito dei lavoratori salariati, il lavoro non retribuito oltre il valore della loro forza lavoro, che viene appropriato dal capitalista. Solo la forza lavoro viva, non i robot, crea plusvalore.
Naturalmente, la politica borghese non assiste passivamente a questa tendenza al ribasso del tasso di profitto. Interviene in molti modi per arrestare questa tendenza e aumentare il grado di sfruttamento dei lavoratori in ogni settore e nell’economia nel suo complesso.
Il capitale sfrutta le nuove possibilità tecnologiche che gli consentono di aumentare concretamente l’orario di lavoro giornaliero, indipendentemente dal tempo che i lavoratori trascorrono sul posto di lavoro e dall’orario di lavoro legale, e allo stesso tempo di intensificare il lavoro. Sfrutta l’aumento della disoccupazione per generalizzare i rapporti di lavoro flessibili.
I nostri dati sono nelle mani del capitale
Tuttavia, il capitale non si ferma qui. Sta cercando di sfruttare la nuova, migliore e più complessa rete e interconnessione tra gli esseri umani, Internet e i robot, nonché le nuove tecnologie all’avanguardia in generale, per ottenere la completa subordinazione del lavoro ai suoi obiettivi. In altre parole, cerca di superare una serie di limiti allo sfruttamento della forza lavoro che finora sono stati dettati dalle caratteristiche stesse del corpo umano. Cerca di aumentare e sostituire le capacità del corpo umano e della cognizione umana per aumentare la redditività capitalistica. Ad esempio, attualmente utilizza attrezzature aggiuntive per la movimentazione manuale per ridurre il numero di lavoratori che svolgono un compito e per aumentare la loro sorveglianza sul posto di lavoro.
In questo contesto, il nostro corpo viene trasformato in una miniera d’oro di dati per il capitale, senza il nostro permesso. I dati digitali sono infatti il nuovo oro, il nuovo petrolio. La conoscenza e l’elaborazione dei nostri dati biometrici e personali permette ai datori di lavoro di decidere promozioni e licenziamenti, alle compagnie di assicurazione di modificare i premi, allo Stato del capitale di conoscere tutti i nostri dati, compreso il nostro stato di salute, le nostre cause legali, le nostre attività sindacali, i nostri debiti e la nostra situazione finanziaria, e di sfruttarli per i suoi obiettivi.
Qualsiasi aspetto della vita sociale si osservi, è chiaro che la contraddizione tra il carattere sociale del lavoro, che si approfondisce costantemente, e l’appropriazione capitalistica dei risultati del lavoro si acuisce. La borghesia sta diventando sempre più reazionaria.
Le condizioni oggettive per l’intensificazione della lotta di classe e per l’emergere della classe operaia e far girare la ruota della storia sono più che mature. Diventa sempre più urgente togliere la tecnologia d’avanguardia dalle mani criminali del capitale e uscire dal pantano dello sfruttamento capitalista. I centri imperialisti lo sanno e lo temono e stanno prendendo misure preventive.
L’UE minaccia i nostri diritti
Non si possono nascondere i pericoli che l’attuazione della strategia dell’UE in materia di robotica, IA e tecnologie di punta comporta per i cittadini. L’UE è stata costretta ad ammetterne alcuni nel suo quadro normativo sull’IA. Il documento evidenzia i pericoli della registrazione e del trattamento dei dati personali, dei dati biometrici e delle persone, che potrebbero mettere a repentaglio le libertà politiche e sindacali, i diritti civili fondamentali e persino il concetto borghese di libertà di pensiero e di espressione. Il documento solleva inoltre preoccupazioni per le pericolose tecniche di manipolazione e la possibilità di influenzare il subconscio delle persone attraverso l’interfaccia tra persone e “macchine intelligenti”, la cosiddetta interfaccia cervello-computer e i sistemi di realtà aumentata.
Le istituzioni borghesi euro-atlantiche sono consapevoli che la retorica aggressiva attualmente in voga, che etichetta chiunque indichi i pericoli presenti e futuri come un tecnofobo o un “truther”,2 può convincere solo gli estremamente ignoranti e i politicamente ingenui.
Per questo motivo stanno mettendo in scena e finanziando una complessa e sfaccettata campagna politica e culturale per promuovere la compiacenza e manipolare i lavoratori.
Un aspetto fondamentale della politica di compiacenza riguarda la formulazione e la promozione del quadro normativo dell’UE che presumibilmente ci proteggerà dalle minacce. Le rassicurazioni della dittatura del capitale sulla protezione dei nostri diritti equivalgono a una volpe che fa la guardia al pollaio.
Un’occhiata all’attuale prassi dell’UE è sufficiente per illuminarci. Lo staff dell’UE sostiene di aver sancito uno Spazio Europeo di Libertà, Sicurezza e Giustizia. Cosa succede nella pratica? In nome della sicurezza e dell’antiterrorismo, hanno sancito legalmente la profilazione digitale completa e il trattamento dei nostri dati personali, nonché la sorveglianza e l’intervento preventivo.
Le norme dell’AI act sull’intelligenza artificiale sono simili. Le vere regole del nuovo quadro normativo sono infatti le eccezioni e la minimizzazione dei pericoli.
In nome della sicurezza pubblica e dell’antiterrorismo, l’identificazione biometrica, come l’analisi della nostra voce e dei nostri movimenti nei luoghi pubblici, è un’eccezione alla regola. La Francia è già diventata il primo Stato membro dell’UE con una legislazione che consente l’uso del monitoraggio biometrico nei luoghi pubblici in nome della salvaguardia della sicurezza dei Giochi Olimpici.
In nome dell’imprenditorialità, i luoghi di lavoro delle aziende e delle fabbriche sono esenti dai divieti.
In nome delle pratiche consolidate di valutazione delle prestazioni, l’uso di sistemi di intelligenza artificiale per la categorizzazione sociale in base alla razza, alle opinioni politiche, all’appartenenza sindacale, alla vita sessuale, ecc. è ovviamente un’eccezione alla regola.
In nome della promozione dell’innovazione e della competitività dell’UE, vengono distinte altre tre categorie di pericoli minori, in cui non esistono divieti, ma obblighi di trasparenza e di attuazione volontaria da parte delle aziende. In generale, le imprese sono tenute a controllarsi per garantire la conformità alle norme dell’UE per evitare di pagare una multa.
Nelle mani del capitale, la trasformazione digitale dell’economia viene utilizzata per aumentare il grado di sfruttamento dei lavoratori, portando all’emergere di crisi più profonde e a un maggiore inasprimento della concorrenza inter-imperialista. Ciò è in linea con l’aumento delle disuguaglianze sociali, della povertà digitale ed energetica e dell’aumento della disoccupazione cronica.
La nuova crisi imminente
La trasformazione digitale non può cancellare le leggi scientifiche dell’economia capitalista, che portano allo scoppio periodico della crisi di sovra-accumulazione del capitale. Al contrario, accelera la concentrazione e aumenta la sovra-accumulazione del capitale, che non riesce a trovare canali di investimento con un tasso di profitto soddisfacente. L’economia tedesca, che è il motore dell’Eurozona, è già in recessione. Il rischio di recessione nell’intera Eurozona è in aumento. Il PIL dell’Eurozona è in contrazione dall’ultimo trimestre del 2022. Gli esperti dell’Eurosistema prevedono che la crescita del PIL dell’Eurozona rallenterà dal 3,5% nel 2022 allo 0,9% nel 2023.3
Per quanto riguarda il blocco del G7, anche le economie di Italia e Canada sono in recessione. Inoltre, l’economia cinese è in fase di rallentamento, con una seria possibilità di crisi del settore immobiliare e dell’edilizia in generale. Oltre al mercato immobiliare in difficoltà, si registra già un calo dei consumi e delle esportazioni cinesi.
La maggior parte dei rapporti delle organizzazioni internazionali e delle agenzie di rating4 lancia il segnale di rischio di un marcato rallentamento dell’economia internazionale nel 2023, evidenziando l’impatto negativo dell’accelerazione dei rialzi dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali, mentre la pressione inflazionistica non si è ancora attenuata. Il tasso di crescita del PIL mondiale e del commercio internazionale di beni e servizi è già in fase di rallentamento a livello internazionale.
I recenti sviluppi delle banche statunitensi confermano ancora una volta che la crisi nasce dal normale funzionamento del sistema capitalistico: è nel suo DNA. Molto prima che le aziende high-tech iniziassero a ritirare i loro depositi da banche come la SVB, si è verificato un calo del loro tasso di profitto; le azioni di queste società sono crollate nel 2022. L’accumulo eccessivo di capitale che non può essere investito a un tasso di profitto soddisfacente è aumentato anche negli Stati Uniti. Gruppi come Amazon, Meta e Google hanno licenziato migliaia di lavoratori.
Le istituzioni borghesi hanno schierato tutte le loro armi per evitare lo scoppio di una crisi profonda.
Le Banche Centrali hanno assicurato credito a basso costo agli Stati e “più soldi” per fornire i grandi pacchetti di aiuti statali. Il risultato è stato un’inflazione alle stelle, aggravata dalla guerra energetica tra USA e UE e la Russia.
Per far fronte all’inflazione, le banche centrali hanno aumentato e continuano ad aumentare i tassi di interesse. Ma un rimedio per un sintomo può rivelarsi un veleno per un altro. L’aumento dei tassi di interesse e il costo dei prestiti aggravano il rallentamento e la recessione della crescita capitalistica.
Un’inchiesta pubblicata dal Wall Street Journal cita decine di banche statunitensi in difficoltà.5 Si stima che i danni di un’immediata vendita massiccia di obbligazioni statunitensi superino i 620 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti affermano di garantire tutti i depositi. Tuttavia, si tratta di uno Stato sovraindebitato, che ha già superato la “linea rossa” del tetto massimo permanente del debito sovrano. Il debito pubblico statunitense ha superato i 31,5 trilioni di dollari e il 120% del PIL, scatenando una disputa tra repubblicani e democratici sulla necessità di tagliare le spese statali, che ha portato a un compromesso temporaneo.6
La questione cruciale è che nessuna misura o iniezione da parte dello Stato può affrontare la causa principale dell’eccessivo accumulo di capitale. Non c’è una carenza, ma un eccesso di capitale nei mercati. Le misure statali e la concentrazione di maggiori quote di mercato nei gruppi bancari più forti possono solo rimandare temporaneamente l’inizio della crisi. La prossima crisi sarà più profonda.
Un nuovo campo di acutizzazione delle contraddizioni tra i centri imperialisti
La corsa al consolidamento della supremazia nel settore tecnologico, in particolare nel settore dell’IA, nonché nello sfruttamento della trasformazione digitale dell’economia e dello Stato capitalisti, è oggi uno dei principali campi di acutizzazione delle contraddizioni inter-imperialiste.
Come nel caso dell’economia nel suo complesso, il settore tecnologico è dominato da due potenti poli che si contendono la supremazia: Stati Uniti e Cina. I due protagonisti hanno una marcia in più rispetto agli altri per quanto riguarda la capacità di raccogliere ed elaborare big data e deep learning. Gli Stati Uniti hanno il potente quintetto GAFAMI (Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft) e la Cina ha il BHATX (Baibu, Huawei, Alibaba, Tencent, Xiaomi).
Gli Stati Uniti, attualmente leader tecnologico, stanno promuovendo una strategia che mira principalmente a contenere lo slancio della Cina e a ottenere un vantaggio sull’UE.7
Pertanto, stanno imponendo restrizioni all’esportazione di chip tecnologicamente avanzati, cioè più veloci ed efficienti dal punto di vista energetico, utilizzati nei computer IA in Cina, e all’esportazione di tecnologia hardware e software in generale. Stanno spingendo e hanno ottenuto una certa convergenza con l’UE e il Giappone in questa direzione.
Inoltre, gli Stati Uniti sovvenzionano generosamente i monopoli nazionali del settore. Il Chips and Science Act (approvato dai democratici e da una parte dei repubblicani) ha garantito 52 miliardi di dollari di aiuti per aumentare la bassa quota statunitense nella produzione di semiconduttori avanzati e altri 200 miliardi di dollari in un decennio per potenziare la ricerca scientifica. Parallelamente, è in vigore anche il Biden Green Transition Package, del valore di 360 miliardi di dollari, che offre un trattamento preferenziale a qualsiasi gruppo imprenditoriale europeo che si stabilisca negli Stati Uniti. Così, ad esempio, Apple, che possedeva impianti di produzione in Cina, ne ha abbandonato la produzione.
Tuttavia, secondo Bloomberg, le aziende statunitensi si trovano in una posizione di svantaggio, in quanto la loro produzione di beni è più costosa del 50% e richiede il 25% di tempo in più rispetto alle rispettive fabbriche del sud-est asiatico.
L’UE si è inizialmente allineata agli Stati Uniti sulle restrizioni alle esportazioni verso la Cina, affrontando così frizioni interne, in particolare in Germania, dove gran parte delle reti 5G sono state costruite dalle cinesi Huawei e ZET e dove Mercedes ha importanti accordi di partnership con la cinese CATL.
L’UE ha formulato un proprio programma di sostegno ai gruppi imprenditoriali europei, lo European Chips Act, con l’obiettivo di raddoppiare la sua scarsa quota di mercato globale entro il 2030, passando dal 10% al 20%. Tuttavia, la maggior parte degli analisti ritiene che 43 miliardi di euro non siano sufficienti a colmare il grande divario che oggi la separa dagli Stati Uniti.
Allo stesso tempo, nel tentativo di rafforzare la propria indipendenza, l’UE ha concluso accordi per ospitare 6 potenti computer quantistici sul territorio europeo in Germania, Francia, Italia, Repubblica Ceca, Spagna e Polonia. Si tratta di un’infrastruttura che aumenta in modo significativo la potenza di calcolo a supporto delle applicazioni nell’industria e nella ricerca scientifica.
Da parte sua, la Cina si è posta l’obiettivo di diventare la prima potenza digitale del mondo entro il 2030. A tal fine, sta aumentando il sostegno statale all’industria cinese dei microprocessori.
L’era dell’IA
Queste tendenze si stanno rafforzando in quanto la trasformazione digitale ha fornito un trampolino di lancio per l’IA, che si è sviluppata rapidamente dall’inizio del 2010 grazie alla convergenza di tre progressi scientifici e tecnologici: la capacità di elaborare enormi quantità di dati derivanti dall’uso di Internet, ovvero i big data; la capacità dei computer di addestrarsi con algoritmi sofisticati, ovvero il machine learning (reti neurali e deep learning); e la capacità di potenziare la capacità dei moderni supercomputer e dei computer quantistici.
In parole povere, le macchine moderne stanno acquisendo capacità ancora più umane, come l’autoapprendimento, e le persone che lavorano, cioè la forza produttiva primaria, stanno azionando macchine sempre più complesse. Allo stesso tempo, le “macchine che apprendono”, i robot, i centri dati che raccolgono ed elaborano enormi volumi di dati, sono nelle mani di pochi gruppi monopolistici, principalmente negli Stati Uniti e in Cina.
Naturalmente, non è la prima volta che una rivoluzione tecnologica ha molteplici applicazioni che non si limitano alla produzione, ma riguardano l’intero spettro della società. Ricordiamo i rapidi cambiamenti provocati dall’avvento delle macchine a vapore, dell’elettricità e dell’utilizzo dell’energia nucleare.
Tuttavia, è un dato di fatto che lo sviluppo dell’IA nel contesto dei rapporti di produzione capitalistici aggrava problemi ben noti, come l’aumento della disoccupazione. Inoltre, solleva questioni nuove e originali che richiedono una riflessione a livello di economia politica e filosofia, in particolare per quanto riguarda i cambiamenti nel rapporto tra la principale forza produttiva, cioè l’uomo sociale che lavora, e le macchine moderne, cioè i mezzi di produzione.
Il dibattito scientifico si concentra sulla capacità in rapida espansione delle macchine, che apprendono e si auto-formano, di sostituire gran parte dell’attuale lavoro umano. Inizialmente, si riteneva che questo ambito si sarebbe limitato a sostituire gran parte del lavoro manuale e intellettuale di routine, le occupazioni che richiedono compiti ripetitivi e di routine in un ambiente standard.
Le analisi borghesi più attendibili su questo tema, condotte qualche anno fa, assicuravano che le professioni che richiedono una vera creatività e una risposta ad ambienti imprevedibili sono al di là delle capacità dell’IA.8 Tuttavia, si è scoperto che le reti neurali delle “macchine che apprendono” possono sviluppare diverse capacità analizzando una grande quantità di dati. Acquisiscono la capacità di raggiungere obiettivi complessi. Ora hanno la capacità di acquisire nuove conoscenze e di applicarle a un dominio specifico. L’IA sta penetrando persino nella creazione artistica, come la pittura e il cinema.
In una recente discussione ospitata dalla Brookings Institution, è stata espressa l’opinione che non possiamo più escludere la possibilità che tutti i lavori che oggi svolgono i lavoratori qualificati vengano sostituiti dalle macchine. Il professor Geoffrey Hinton, che ha gettato le basi per la costruzione di sistemi di intelligenza artificiale, si è recentemente dimesso da Google e ha lanciato l’allarme sulle conseguenze indesiderate e sullo sviluppo incontrollato di sistemi da parte di potenti gruppi imprenditoriali. Allo stesso tempo, 1.000 leader del settore tecnologico hanno firmato una lettera aperta sul loro imprevisto impatto negativo. Non si tratta certo di “tecnofobi”, né di “luddisti”.
La verità è che molti dei lavori di oggi scompariranno e la natura di altri cambierà. Tuttavia, ciò non equivale all’abolizione del ruolo dell’uomo lavoratore come principale forza produttiva. La decodifica di alcuni dei processi neurali che avvengono nel cervello umano e lo studio delle innumerevoli sinapsi delle cellule nervose che costituiscono la base biologica della cognizione umana stanno progredendo. Ciononostante, lo sviluppo della cognizione umana è un fenomeno molto più complesso e non si limita alle capacità cognitive di un individuo.
Il cervello umano, come organo di pensiero e di formazione della coscienza, cresce e si sviluppa storicamente nel processo del lavoro sociale e della vita sociale in generale. Il lavoro sociale si svolge all’interno dei rapporti di produzione dominanti, siano essi feudali, capitalistici o socialisti. Qui gli esseri umani formano la loro capacità di riflettere la realtà in modo generalizzato con concetti, giudizi e ragionamenti. Acquisiscono la capacità di sviluppare conoscenze scientifiche, di fissare obiettivi, di costruire, mettere in moto e utilizzare i mezzi di produzione. Gli esseri umani sociali sono in grado di fare piani, fissare obiettivi, organizzare e attuare azioni per raggiungerli e prevedere il risultato finale delle loro azioni. Sono la principale forza produttiva in ogni modo di produzione.
L’intelligenza artificiale non pensa in modo completo e complesso come gli esseri umani. Attualmente, si occupa principalmente di trasformare rapidamente alcuni dati in altri dati.9 In sostanza, i supercomputer sono più veloci ed efficienti per compiti specifici. Non sono in grado di pensare politicamente e di fissare obiettivi generali con un contenuto sociale, ad esempio l’obiettivo di cambiare il sistema e il modo di produzione. Possono elaborare rapidamente dati quantitativi e misurabili, basati su criteri specifici stabiliti da esseri umani sociali, nel quadro dei rapporti di produzione dominanti.
Tutto ciò non significa che dobbiamo compiacerci, ma piuttosto concentrarci sul vero problema, ossia i rapporti di produzione capitalistici attualmente dominanti.
Da parte sua, la classe dominante interviene in modo preventivo, sistematico e decisivo per erodere e manipolare ulteriormente la coscienza popolare. Cerca di raggiungere i suoi obiettivi senza ostacoli e di convincere i lavoratori ad adottarli, per quanto possibile, come se fossero loro diritti individuali.
Il governo degli Stati Uniti, l’Unione Europea e i principali azionisti di potenti gruppi imprenditoriali stanno attualmente ponendo particolare enfasi sull’erosione della coscienza dei lavoratori, affinché questi ultimi accettino acriticamente e incondizionatamente l’implementazione di tutti i progressi tecnologici, senza chiedersi chi ne beneficerà e quali bisogni saranno soddisfatti.
Si spinge affinché i lavoratori accettino la commercializzazione di un corpo umano sano e l’intervento su di esso – che ora viene presentato come un laboratorio vivente e neutrale – senza limiti e restrizioni sociali, come qualcosa di progressista. Ad esempio, Elon Musk disprezza cinicamente gli oppositori dei suoi piani futuri e solleva il pericolo che questi ultimi vengano emarginati a meno che non migliorino continuamente i loro cervelli secondo le sue specifiche tecniche.
È per questo che la percezione postmoderna e irrazionale dell’“autoidentificazione” e delle identità multiple viene promossa in modo multiforme e sistematico. Questa percezione scollega l’essere umano da qualsiasi identificazione oggettiva, ad esempio della classe o del sesso a cui oggettivamente appartiene.
Inoltre, favorisce l’illusione che ognuno possa e debba definirsi solo in base al proprio desiderio individuale o alla propria opinione soggettiva della realtà, poiché crede falsamente che non esista una verità oggettiva, che non la si possa conoscere o che non abbia senso rapportarsi ad essa.
Consideriamo quanto sia più facile per i lavoratori diventare una pedina nelle mani del potere del capitale quando non sanno rispondere o sono indifferenti al fatto di essere un lavoratore o un padrone, un palestinese o un israeliano, o quando si identificano in modo neutro per quanto riguarda il loro sesso. Quando sminuiscono il fatto di essere vittime dello sfruttamento capitalistico e di dover partecipare attivamente alla lotta di classe, ma si schierano invece in solidarietà con una parte dei capitalisti a causa delle loro preferenze individuali o delle loro identità multiple.
Il carattere di classe dello sviluppo dell’IA
L’intelligenza artificiale oggi fa ciò che il capitale vuole che faccia. Questo vale per la produzione, l’istruzione, la cultura e tutti i settori della vita sociale. Il suo sfruttamento ai fini del profitto capitalistico può portare a un forte aumento della disoccupazione a lungo termine e permanente, all’esclusione di una parte significativa della popolazione dalla produzione e alla sua condanna a vivere con il “reddito minimo garantito”, cioè a sopravvivere con un sussidio di estrema povertà.
Le previsioni e le stime variano a seconda degli obiettivi politici di chi le fa. Alcuni sostengono che, come in ogni rivoluzione tecnologica, verranno create molte nuove professioni per assorbire le perdite (ad esempio, sviluppatori di software e applicazioni IA, specialisti di sicurezza informatica).
Nel 2021, il World Economic Forum ha previsto la creazione di 97 milioni di nuovi posti di lavoro e l’eliminazione di 85 milioni di posti di lavoro entro il 2025 a causa del cambiamento della divisione del lavoro tra uomini e macchine.
Il rapporto McKinsey prevede che tra il 2035 e il 2075, il 50% dei posti di lavoro attuali sarà eliminato a livello globale, mentre l’IA generativa aggiungerà fino a 4.000 miliardi di dollari all’anno all’economia globale. Diversi studi correlati sono sulla stessa linea, ad esempio quello di PricewaterhouseCoopers.
I principali analisti sottolineano che, in base all’indice di occupazione negli Stati Uniti, scorrendo la classifica dei settori che creano nuovi posti di lavoro, quello della tecnologia informatica occupa solo il 21° posto. Lo slancio dei licenziamenti sarà significativamente maggiore dello slancio della creazione di nuovi posti di lavoro.
Il problema si aggraverà nei prossimi anni. Secondo l’International Federation of Robotics (IFR), negli ultimi 30 anni oltre il 75% dei posti di lavoro nell’industria siderurgica è già stato sostituito da robot convenzionali e processi automatizzati. E questo prima ancora che comparissero i moderni robot, in grado di sostituire i lavoratori in compiti cognitivi creativi.
Tuttavia, questo sviluppo non è a senso unico. Si tratta dell’influenza decisiva del capitalismo sulle priorità nello sviluppo della tecnologia, dell’organizzazione della produzione e dell’istruzione.
Allo stesso modo, non esiste uno sviluppo della ricerca scientifica e del lavoro scientifico che non tenga conto delle classi sociali. Il capitale oggi controlla il flusso della conoscenza scientifica, i modi e i metodi del suo utilizzo, le priorità e le norme. La concorrenza tra gruppi imprenditoriali e i brevetti frenano una più profonda socializzazione della ricerca scientifica.
Molti sono rimasti colpiti, e a ragione, dall’applicazione dell’IA di Chat GPT, che si è diffusa e fatta conoscere in pochissimo tempo. Viene pubblicizzata come un modello linguistico interattivo imparziale in grado di rispondere direttamente alle nostre domande.
Abbiamo chiesto alla sua versione originale se l’Unione Sovietica fosse un regime democratico. Ci ha risposto che non lo era, poiché non esisteva un sistema multipartitico, elezioni libere e tolleranza delle opinioni politiche opposte. Ha aggiunto, tuttavia, che possono esistere diversi punti di vista e criteri ideologici.
Questo sistema è stato ovviamente “addestrato” con materiale impregnato dell’ideologia borghese dominante. Alcuni studenti di scuole e università lo stanno già utilizzando come strumento per i loro esami e compiti. Si è già scatenato un acceso dibattito sulla limitazione del suo uso nella comunità accademica e sulle conseguenze negative che il suo uso indiscriminato può avere nel ridurre le facoltà critiche dell’utente.
Tuttavia, il principale effetto negativo del sistema capitalistico riguarda gli ostacoli che esso pone allo sviluppo della principale forza produttiva, ossia del lavoratore umano. Il progresso tecnologico, invece di essere utilizzato per lo sviluppo a tutto tondo della personalità, delle capacità mentali e fisiche dei lavoratori, viene utilizzato per l’attacco del capitale ai loro diritti. Da un lato, viene utilizzato per aumentare l’intensificazione e lo sfruttamento della forza lavoro dei lavoratori e, dall’altro, per aumentare l’esercito dei disoccupati permanenti e degli impoveriti e per rendere obsoleta la forza lavoro di una parte significativa della popolazione. Il sistema erode in molti modi la salute fisica e mentale dei lavoratori e dei disoccupati, che vivono nell’incertezza e nell’insicurezza del futuro. Aumenta l’alienazione dei lavoratori dai loro simili e scatena la competizione.
Le capacità delle macchine automatizzate di coordinarsi tra loro e con i lavoratori e di svolgere compiti complessi sono notevolmente aumentate. Allo stesso tempo, come abbiamo già detto, il contenuto di molte mansioni e la necessità di una continua riqualificazione stanno cambiando. Le richieste di lavoro intellettuale umano sono in aumento, compresa la richiesta di riqualificazione continua, il lavoro di squadra, il rapido adattamento a nuove esperienze e compiti lavorativi.10
Gli araldi del socialismo
Pensate alla differenza radicale tra il modo in cui il capitalismo e il socialismo affrontano questi problemi. Nel capitalismo, è responsabilità individuale dei lavoratori adattarsi rapidamente a nuove mansioni e aggiornare le proprie conoscenze, per paura di rimanere disoccupati e non assicurati.
Il socialismo, al contrario, può sbloccare e liberare le capacità creative dei lavoratori e la loro iniziativa, perché li porta in prima linea nel percorso storico verso l’emancipazione sociale.
Nel socialismo, lo scopo della produzione e il ruolo dei lavoratori cambiano. Lo scopo della produzione è la soddisfazione dei bisogni della società, che sono in continua espansione. I lavoratori, liberati dal giogo della schiavitù salariale, svolgono un ruolo attivo e quotidiano nel prendere e controllare le decisioni. Le chiavi dell’economia e le redini del potere passano nelle mani della classe operaia. La forza trainante del progresso non è più la concorrenza, ma il potere della collettività al lavoro.
Solo il socialismo può garantire una nuova pianificazione dello sviluppo tecnologico e quindi trasformarlo da mezzo per aumentare il grado di sfruttamento e controllo della classe operaia (cioè la sua funzione attuale sotto il capitalismo) a mezzo per soddisfare tutti i bisogni sociali.
L’acqua, l’energia, la salute, le comunicazioni, i trasporti, l’istruzione e la stessa forza lavoro cessano di essere una merce. La terra e i mezzi di produzione, le fabbriche, i centri dati, i porti, gli aeroporti e le infrastrutture sono proprietà sociale dello Stato.
“Si può fare tutto questo?”, ci chiedono in molti con buone intenzioni.
È stato fatto, cari amici, nell’Unione Sovietica del XX secolo. La pianificazione centrale scientifica e la socializzazione dei mezzi di produzione hanno portato a risultati significativi che il capitalismo non potrà mai raggiungere.
La disoccupazione e la povertà energetica sono state abolite. La popolazione ha avuto libero accesso a servizi sanitari ed educativi di alta qualità. Sono stati fatti enormi passi avanti nel progresso tecnologico, come la conquista dello spazio.
Naturalmente, c’è stata anche un’esperienza negativa, quando i principi della costruzione socialista sono stati gradualmente abbandonati e minati e la politica del socialismo di mercato ha prevalso, aprendo la strada al suo rovesciamento.
Tuttavia, questa esperienza negativa evidenzia anche la superiorità del socialismo, che sta crescendo nel XXI secolo.
Perché ora possiamo sfruttare le nuove grandi possibilità di costruzione socialista generate dall’informatica, dalla tecnologia digitale, dalla robotica e dall’IA, che sono gli araldi del socialismo.
Una serie di limiti tecnici e scientifici che restringevano le capacità di pianificazione centrale e di costruzione socialista nella Russia del 1917 e nell’Unione Sovietica del 1930 oggi non esistono più. Ora il grado di socializzazione del lavoro e di automazione della produzione è aumentato considerevolmente.
Le nuove possibilità di aumento della produttività del lavoro possono essere utilizzate dal potere operaio per aumentare in modo significativo il tempo libero e non lavorativo dei lavoratori. Possono essere utilizzate per innalzare il livello generale di istruzione e per promuovere lo sviluppo a tutto tondo della personalità dei lavoratori attraverso la loro partecipazione attiva e quotidiana al processo decisionale e al controllo delle decisioni, attraverso il lavoro creativo.
Nuove e significative opportunità saranno utilizzate anche per la prevenzione e la riabilitazione della salute dei lavoratori, per la prevenzione e il trattamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
A differenza del capitalismo, il socialismo può affrontare in modo efficace ed efficiente i nuovi problemi posti dallo sviluppo della tecnologia e delle forze produttive nel loro complesso.
Può affrontare efficacemente la richiesta di una continua riqualificazione dei lavoratori, di un rapido adattamento a nuovi compiti lavorativi e a nuovi dati e di un lavoro di squadra sul posto di lavoro.
Perché il socialismo affronterà i nuovi problemi in modo pianificato, come una questione di responsabilità collettiva e sociale e non come una questione esclusivamente individuale del lavoratore. I lavoratori saranno riqualificati senza la paura di rimanere disoccupati e non assicurati, in una società che incoraggia e si basa sullo sforzo collettivo piuttosto che sulla competizione.
La principale forza produttiva, l’essere umano che lavora, sarà quindi rafforzata. L’aumento della capacità produttiva dei lavoratori, basato sulle nuove possibilità, non andrà a scapito della loro salute, né minaccerà il loro benessere fisico e mentale.
Allo stesso tempo, la produzione nel suo complesso e in ogni settore sarà rafforzata per soddisfare i bisogni sociali. I sistemi di intelligenza artificiale, i robot e le cosiddette macchine intelligenti in generale saranno chiamati a elaborare criteri, algoritmi e dati volti a soddisfare i bisogni sociali e a proteggere la costruzione socialista.
Nuove possibilità di migliorare il numero e la qualità dei prodotti necessari saranno utilizzate per garantire il benessere della popolazione: nuovi modi di pianificare e controllare la produzione, prevedere automaticamente i guasti e ordinare i pezzi di ricambio, riprogettare macchine e sistemi tecnici, migliorare i materiali di lavorazione, ottimizzare il consumo di energia e le riserve necessarie.
Pensate al potenziale della moderna ricerca interdisciplinare per anticipare e rispondere alle esigenze della società.
Pensate alle nuove possibilità che l’intelligenza artificiale offre per la progettazione di navi, treni e aerei.
Immaginate la capacità di prevedere come le diverse decisioni di pianificazione influiranno sulle prestazioni e sulla sicurezza di un veicolo per il trasporto pubblico. Oppure la possibilità di utilizzare la simulazione per valutare un progetto prima che venga implementato nel processo produttivo.
Tuttavia, le nuove possibilità tecnologiche non riguardano solo la produzione. Possono aumentare l’efficienza della stessa pianificazione centrale e contribuire a eliminare completamente qualsiasi forma di proprietà di gruppo.
Pensate alle nuove possibilità di raccogliere ed elaborare rapidamente grandi quantità di dati e informazioni, di confrontare i piani e le soluzioni proposte e di prendere decisioni rapide e ottimali su problemi complessi.
La trasformazione digitale e l’uso delle tecnologie dell’intelligenza artificiale possono quindi contribuire a un’allocazione ottimale dei lavoratori, dei mezzi di produzione e delle materie prime nei diversi settori, al fine di garantire la necessaria crescita proporzionale tra i settori produttivi chiave e tra le regioni del Paese. Possono aiutare ad anticipare i bisogni sociali e le specifiche esigenze produttive in una fase precoce, al fine di individuare obiettivi di produzione e formazione adeguati, in particolare per la produzione di mezzi di produzione e la ricerca scientifica, che sono le priorità assolute.
Questa è la strada della trasformazione digitale e dello sfruttamento dell’IA a beneficio dei bisogni della gente che il KKE illumina con il suo Programma rivoluzionario. Naturalmente, stiamo già lottando sulla base di questo programma senza perdere tempo.
Ci stiamo facendo avanti per organizzare il grande contrattacco popolare che aprirà la strada al rovesciamento del barbaro sistema di sfruttamento.
Oggi siamo in prima linea nella lotta per la riduzione dell’orario di lavoro e chiediamo una settimana lavorativa di 35 ore (7 ore di lavoro, 5 giorni alla settimana), con aumenti sostanziali dei salari e delle pensioni.
Siamo in prima linea nella lotta contro la politica di liberalizzazione dell’UE che genera povertà energetica e digitale. Lottiamo per comunicazioni e trasporti sicuri, veloci ed economici. Lottiamo per abolire il quadro reazionario dell’UE che consente la profilazione digitale preventiva di tutti i cittadini. Lottiamo per l’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare la protezione civile. Lottiamo per una sanità e un’istruzione esclusivamente pubbliche e gratuite.
1 – K. Marx, Capitale, Vol. 1, Cap. 13, e Risultati del processo di produzione diretta, Ed. Sincroni Epochi.
2 – Nota del traduttore: truther si riferisce ad una persona che dubita del resoconto generalmente accettato di un evento, ritenendo che esista una cospirazione ufficiale per nascondere la vera spiegazione; un teorico della cospirazione. Da Oxford Languages.
3 – Nell’agosto 2023, l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) ha mostrato un calo al punto più basso degli ultimi 33 mesi, sia per la produzione manifatturiera che per gli altri settori, che le statistiche borghesi definiscono “servizi”.
4 – “Il FMI lancia l’allarme: il rallentamento dell’economia globale continua”, quotidiano Imerisia, 9/12/2022.
5 – Nell’estate del 2023, Moody’s ha declassato dieci banche statunitensi di medie dimensioni e ha messo sotto osservazione alcune grandi banche, come Bank of New York Mellon e US Bancorp.
6 – Nell’agosto 2023, Fitch ha declassato il rating del credito statunitense, mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni hanno raggiunto il livello più alto dal 2007, aumentando il costo di gestione del debito statunitense.
7 – Per esempio, P. Roumeliotis, “La guerra dell’intelligenza artificiale tra Stati Uniti e Cina”, Economic Chronicle, n. 168.
8 – Ad esempio, Max Tegmark, “Life 3.0”, Ed. Travlos.
9 – Si veda l’intervista al professor Luciano Floridi su Kathimerini, 2/8/2020.
10 – G. Stournaras, “Gli sviluppi tecnologici e il futuro del lavoro”, quotidiano Ta Nea, 23-26/12/2021.
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