Nella giornata di oggi è venuto a mancare Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, pontefice della Chiesa Cattolica dal 13 marzo 2013. Come già avvenuto in occasione della morte del suo predecessore, il “papa emerito” Benedetto XVI, a cui lo Stato italiano aveva dedicato una giornata di lutto nazionale con onori solitamente riservati alle massime cariche politiche[1], anche la scomparsa di Bergoglio è entrata con forza nel dibattito pubblico: l’Italia ha stabilito non solo le bandiere a mezz’asta[2], ma anche l’annullamento di una serie di eventi sportivi[3] e culturali, anche in occasione del Natale di Roma[4], e misure straordinarie per la sicurezza[5].
Perché la morte di Bergoglio condiziona la vita pubblica in Italia

Pur definendosi laiche, le istituzioni italiane pongono al centro dell’agenda politica del paese un evento religioso, ossia la morte di un papa
Nonostante le istituzioni italiane si definiscano formalmente laiche, la morte di un leader religioso impatta quindi fortemente sulla vita pubblica, mentre si continua a garantire dignità nell’agenda politica del nostro paese alla dottrina cattolica. Tra le varie cause alla base di ciò si possono citare:
- il peso economico che la Chiesa Cattolica mantiene in Italia: infatti, la Chiesa costituisce nel nostro paese una vera e propria potenza economica, considerando l’immenso patrimonio immobiliare, finanziario e commerciale che possiede e gestisce[6], nonché la forte influenza sulla politica fiscale e sulle risorse pubbliche[7]. La sua presenza nei settori chiave dell’economia italiana la rende uno degli attori più influenti del panorama economico nazionale, e dalla promozione dei propri “leader carismatici” passa la sua capacità di penetrazione culturale nella nostra società;
- gli interessi economici che ruotano attorno al Giubileo[6]: il 2025 è infatti l’anno giubilare, nel corso del quale si prevede l’arrivo in Italia di fino a 35 milioni di pellegrini, i quali spenderanno nel nostro paese, secondo le stime, oltre 16 miliardi di euro[8]. Queste somme ingenti andranno per lo più a ingrassare le imprese del settore alberghiero e della ristorazione, oltre ai proprietari immobiliari che destineranno i propri appartamenti alla locazione turistica e allo stesso Vaticano. La sovraesposizione delle tematiche religiose, che passa anche dalle celebrazioni per Bergoglio, consente di mantenere alta l’attenzione sul Giubileo, su cui il governo italiano ha investito cifre miliardarie[9];
- i trattati in essere tra Italia e Città del Vaticano: gli accordi stipulati nei decenni tra i governi italiani e le autorità ecclesiastiche, primi tra tutti i Patti Lateranensi, stipulati dal governo fascista nel 1929 e solo in parte revisionati nel 1984, garantiscono privilegi e una presenza rilevante della Chiesa nella vita pubblica italiana, confermandone il ruolo di attore politico e sociale di primo piano. Anche in virtù di essi la morte di un pontefice assume un carattere di stato;
- l’interesse dei partiti borghesi: il richiamo alla religione e alla vicinanza alla Chiesa Cattolica risulta infine conveniente ai principali partiti dell’arco parlamentare borghese. Da una parte, essi possono utilizzarlo come strumento di consenso per garantirsi il sostegno dell’elettorato cattolico, specialmente delle fasce maggiormente tradizionaliste, oltre a sfruttarlo, come fanno soprattutto i partiti del centro-destra, nel sostenere la propria propaganda sui temi etici e morali (in particolare su aborto, famiglia, e questioni di genere); dall’altra per assicurarsi sostegno (o una sorta di “neutralità benevola”) da parte del Vaticano, in quanto per i partiti borghesi istituzionali l’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche può risultare un elemento determinante nel tentativo di accreditarsi come forza politica responsabile e in grado di governare il paese, proprio in virtù del ruolo storico della Chiesa nella politica italiana.
La fascinazione per Bergoglio da parte della “sinistra radicale”
Si sono finora esaminate alcune delle motivazioni per cui la morte di Bergoglio ha condizionato in maniera netta il dibattito politico e citato alcune cause dell’interesse dei partiti borghesi nel promuovere le tematiche religiose. Bisogna considerare, tuttavia, che la figura di Papa Francesco ha, nel corso del suo pontificato, riscosso molteplici simpatie nell’area dei partiti della sinistra borghese parlamentare, o perfino in quella della cosiddetta “sinistra radicale”.
Se per quanto riguarda Alleanza Verdi e Sinistra entrambi i leader della coalizione, Bonelli[10] e Fratoianni[11], hanno nel periodo recente espressamente richiamato Bergoglio quale esempio per le sue posizioni su immigrazione, lavoro, ambiente e guerra (il segretario di Sinistra Italiana arrivando persino ad affermare che «il Papa indica la via maestra» e a definirlo «un punto di riferimento anche per chi, come me, non è credente»[12]), le simpatie per Papa Francesco si spingono oltre i partiti attualmente in parlamento.

Il cardinale Matteo Maria Zuppi ospite della festa del PRC di Bologna il 24 settembre 2023
Da diversi anni, non solo la figura di Bergoglio viene infatti presa a riferimento dal Partito della Rifondazione Comunista, particolarmente dal segretario del partito, Maurizio Acerbo[13] (che in questi giorni è arrivato a dire «Papa Francesco è un uomo di pace. Il mondo ha bisogno della sua voce»[14]), ma vi sono stati contatti ufficiali con tanto di attestati di stima persino tra il pontefice e la giovanile del partito[15]. Nello stesso periodo, il PRC ha stabilito rapporti anche con altri esponenti delle alte gerarchie ecclesiastiche, ad esempio invitando a intervenire alla propria festa nazionale il cardinale Matteo Maria Zuppi[16].
Anche Potere al Popolo ha più volte fatto riferimento a Papa Francesco, arrivando a citarlo e prenderlo a modello per bocca di Giorgio Cremaschi (coordinatore nazionale ed ex portavoce di PaP), il quale ha messo il papa addirittura in relazione con il socialismo (!)[17], e in dichiarazioni sottoscritte[18], compreso un post di tributo alla notizia del suo decesso[19]. Alcuni studi hanno stimato che il 45% degli aderenti a PaP nel 2021 aveva una opinione generalmente positiva intorno all’operato del pontefice[20]. Allo stesso modo Unione Popolare ha citato Bergoglio nel proprio programma elettorale[21]. Nel periodo del pontificato di Papa Francesco, le organizzazioni giovanili OSA e Cambiare Rotta (legate alla Rete dei Comunisti) hanno formalmente aderito al Giubileo degli Adolescenti nell’aprile 2025, riconoscendo Bergoglio come figura sotto attacco della propaganda bellicista per i suoi sforzi nella mediazione diplomatica riguardo al conflitto in Ucraina[22]. Infine, diversi esponenti dell’area movimentista hanno dedicato messaggi di cordoglio a Francesco: tra questi Ilaria Salis[23], Luca Casarini[24] e altri ancora.
Questi esempi, certamente non esaustivi nel delineare i rapporti e i richiami dei vari partiti/coalizioni della “sinistra radicale” a Bergoglio e alla Chiesa Cattolica sotto il suo pontificato, intendono meramente delineare una tendenza che ha contraddistinto diversi soggetti politici.
Ci si potrebbe chiedere se tale fascinazione (o persino gli accostamenti tra Bergoglio e il socialismo) sia giustificata da evidenze di discontinuità tra il pontificato di Papa Francesco e la dottrina promossa dai suoi predecessori. L’argomentazione sostenuta da quanti “a sinistra” hanno preso a modello Bergoglio ha riguardato principalmente i temi di guerra, povertà e ambiente. Tuttavia, la posizione di Bergoglio su guerra in Ucraina e Medio Oriente non si è distaccata dalla storica neutralità della Chiesa Cattolica nel corso dei principali conflitti dell’ultimo secolo. La Chiesa ha infatti storicamente incarnato le posizioni di un pacifismo piccolo-borghese, in cui la condanna della guerra avviene su un piano puramente morale e in cui lo stesso concetto di pace rimane un’idea astratta, a cui non fa seguito alcuna concezione di giustizia sociale. Un’idea di “pace” che rappresenta un mezzo per lavare le coscienze di quanti non intendono portare una critica sistemica a guerra e capitalismo, piuttosto che una teoria finalizzata al progresso sociale (non tutti i settori della borghesia, neanche di quella grande, sono unanimemente promotori o traggono vantaggio da politiche belliciste). Le posizioni espresse da Bergoglio contro la guerra in Ucraina si collocano precisamente in questo solco storico.
Neanche le concezioni di Papa Francesco su lotta alla povertà e ambiente si collocano su un piano di rottura con il capitalismo. Le sue posizioni, che fanno riferimento alla teoria del cristianesimo sociale, promuovono l’idea di un “capitalismo etico”, nel quale non solo non sia abolita la divisione in classi della società, ma in cui la produzione resti saldamente in mano alla borghesia; agli “eccessi del mercato” viene contrapposta una, anche in questo caso vuota e astratta, concezione di solidarietà sociale e di consumo etico che non tocca affatto la radice delle principali piaghe sociali del capitalismo.
Questa impostazione, storicamente fatta propria della Chiesa e dai partiti democristiani, vende l’illusione di poter risolvere il conflitto di classe agendo unicamente “sul piano della coscienza dei soggetti”, ossia su un piano moralistico, sostenendo attivamente la collaborazione tra le classi sociali. Nei momenti di crisi economica e delegittimazione del proprio ruolo agli occhi delle masse, la borghesia ha sempre tentato, oltre che di reprimere, di promuovere proprio la cooperazione di classe (che in ultima istanza conviene tra le due classi solo a quella dei capitalisti, che grazie alla pacificazione sociale possono mantenere i propri privilegi) come soluzione alle principali contraddizioni del capitalismo, e il solidarismo cristiano ha sempre assolto a questo ruolo.

Bergoglio si pone in totale continuità con il suo predecessore Ratzinger come irriducibile oppositore del marxismo
Proprio per questo, Bergoglio, in continuità con le posizioni dei precedenti papi, si è sempre dichiarato irriducibile nemico del marxismo. Sebbene nella sua retorica, Papa Francesco abbia fatto in alcune occasioni riferimento a un fantomatico dialogo tra cristiani e marxisti[25], per sua stessa ammissione Bergoglio si pone in aperto contrasto con il marxismo al pari del suo predecessore, Joseph Ratzinger[26]. Proprio nella prefazione a un’opera di Benedetto XVI, Bergoglio scrisse[27]:
«Successivamente, anche proprio su questa base, a fianco di San Giovanni Paolo II egli elabora e propone una visione cristiana dei diritti umani capace di mettere in discussione a livello teorico e pratico la pretesa totalitaria dello Stato marxista e dell’ideologia atea sulla quale si fondava. Perché l’autentico contrasto tra marxismo e cristianesimo per Ratzinger non è certo dato dall’attenzione preferenziale del cristiano per i poveri. […] Il profondo contrasto, nota Ratzinger, è dato invece – e prima ancora che dalla pretesa marxista di collocare il cielo sulla terra, la redenzione dell’uomo nell’aldiquà – dalla differenza abissale che sussiste riguardo al come la redenzione debba avvenire.»
Coerentemente con la dottrina cristiana prima di lui, Bergoglio sostiene che l’uomo possa sperare nella redenzione unicamente tramite Dio, ossia debba rinunciare, al contrario di quanto sostenuto dal marxismo, a realizzare “la redenzione dell’uomo nell’aldiquà”. Il fatto che chicchessia abbia potuto accostare Bergoglio e la sua dottrina al socialismo è semplicemente antimarxista.
Persino da un punto di vista di inclusività e tematiche inerenti ai diritti civili Bergoglio risulta perlopiù coerente con la dottrina tradizionale della Chiesa: ad alcune aperture alle persone divorziate (limitate ad ogni modo alla sola sfera religiosa[28]) hanno fatto da contraltare posizioni pienamente conservatrici su temi quali aborto[29], contraccezione[30] e omosessualità[31][32]. Negli anni, infine, Papa Francesco ha ricevuto accuse di connivenza con il regime in Argentina di Videla[33] e di aver coperto casi di pedofilia all’interno della Chiesa[34].
Un personaggio quindi, Bergoglio, che senz’altro nell’ambito delle divisioni esistenti all’interno della Chiesa Cattolica[35] rappresenta un esponente delle frange meno apertamente conservatrici su alcune questioni, ma che non cambia affatto la natura reazionaria di questa istituzione.
Conclusioni
Alla luce di quanto detto finora, quanti persino in settori del movimento operaio facciano riferimento a Bergoglio o a singole posizioni da lui espresse sbagliano. Non vi è alcuna discontinuità da parte di chi parla di pace ma nei fatti sostiene una pace utile ai capitalisti, oppure predica apertamente alle classi subalterne la rinuncia alla lotta in favore della speranza di redenzione nell’aldilà.
Più in generale, è irrealistico pensare che da un leader o un’istituzione religiosa possano provenire idee volte al progresso sociale: le religioni, per definizione idealistiche, e quindi opposte al materialismo che da sempre costituisce la base delle teorie progressiste e rivoluzionarie, rappresentano a tutti gli effetti uno strumento ideologico della classe dominante, come chiaramente esposto da Lenin, sulla scia di quanto elaborato in precedenza da Marx ed Engels[36]:
«“La religione è l’oppio del popolo”: questo detto di Marx è la pietra angolare di tutta la concezione marxista in materia di religione. Tutte le religioni e le chiese oggi esistenti, tutte – quali che siano – le organizzazioni religiose sono sempre state considerate dal marxismo come strumenti della reazione borghese, che servono a difendere lo sfruttamento e a stordire la classe operaia.»
Per questo è errato, per quanti si definiscono marxisti o comunisti, affidarsi alla dottrina religiosa per contrastare fenomeni quali la guerra imperialista o le diseguaglianze sociali. Lenin, tuttavia, non si limita a definire la religione come uno strumento della borghesia, bensì chiarisce il senso della religione per i marxisti, non solo oppio ma anche riflesso delle condizioni di miseria del popolo:

“Il trionfo del cristianesimo”, poster sovietico del 1923
«Il marxismo è materialismo. Come tale, esso è altrettanto implacabilmente ostile alla religione quanto il materialismo degli enciclopedisti o delle scienze sociali. Noi dobbiamo lottare contro la religione. Questo è l’abbicci di tutto il materialismo, e quindi del marxismo. Ma il marxismo non è un materialismo che si sia fermato all’abbicci. Il marxismo va oltre. Esso dice: bisogna saper lottare contro la religione, e per questo bisogna spiegare materialisticamente l’origine della fede e della religione tra le masse. Non si può limitare, non si può ridurre la lotta contro la religione ad una propaganda ideologica astratta; bisogna legare questa lotta alla prassi concreta del movimento di classe, tendente a far scomparire le radici sociali della religione. […] Nei paesi capitalistici odierni queste radici sono soprattutto sociali. L’oppressione sociale delle masse lavoratrici, la loro apparente totale impotenza di fronte alle cieche forze del capitalismo, che è causa, ogni giorno e ogni ora che passa, delle sofferenze più orribili, dei tormenti più selvaggi per la massa dei lavoratori, in misura mille volte maggiore di tutte le calamità come le guerre, i terremoti ecc.: ecco in che cosa consiste attualmente la radice più profonda della religione. “La paura ha creato gli dei”. La paura dinanzi alla cieca forza del capitale, cieca perché non può essere prevista dalle masse popolari, la quale ad ogni istante della vita del proletariato e del piccolo proprietario minaccia di portarli e li porta ad una catastrofe “subitanea”, “inattesa”, “accidentale”, che li rovina, li trasforma in mendicante, in povero, in prostituta, li riduce a morire di fame: ecco la radice dell’odierna religione.»
Ne consegue che, se la mera predicazione dell’ateismo tra le masse popolari non costituirebbe altro che un atteggiamento vuotamente intellettualista e, in ultima analisi, idealista, la lotta dei marxisti contro la religione debba passare per la lotta contro l’oppressione sociale che la rafforza tra la classe subalterna.
Dichiararsi atei, come molti politici che hanno esternato la propria ammirazione per Bergoglio, ma legittimarne le posizioni nel dibattito pubblico non solo non va nella direzione di lottare contro religione e sfruttamento, ma non a caso procede di pari passo con la svolta dei partiti che fanno proprie queste posizioni verso l’opportunismo. La legittimazione di posizioni o capi religiosi rappresenta infatti l’ennesima forma di contaminazione ideologica di partiti che già si sono avviati, in maniera più o meno esplicita, verso forme di compromesso sociale e di collaborazione con i partiti della borghesia, come dimostrano gli esempi citati nel contesto italiano contemporaneo.
Non è un caso se inoltre le forze che hanno elevato il papa a personalità guida nella lotta contro la guerra siano quelle che hanno rinunciato a costruire, anche nel contrapporsi all’imperialismo, il punto di vista autonomo della classe operaia, oltre allo stesso partito comunista. Queste forze politiche, in cerca di una “via facile” nel costruire il proprio consenso, non fanno altro che inserire nel movimento operaio ulteriori elementi di ideologia piccolo-borghese, senza neppure che questa operazione porti all’allargamento della mobilitazione popolare.
Queste riflessioni mettono in luce l’incompatibilità tra una reale politica di classe e l’assunzione di aspetti di ideologia borghese da parte di partiti “progressisti”. Questo fatto non viene meno qualunque sia il leader religioso di turno, seppur coperto da una maschera di innovazione e modernità, com’è stato per Papa Francesco.
Note
[1]: Per Ratzinger, in Italia sarà lutto nazionale. In Vaticano no, Ilmanifesto.it, 5 gennaio 2023.
[2]: Bandiere a mezz’asta, il Quirinale omaggia Papa Francesco, Lastampa.it, 21 aprile 2025.
[3]: Morto Papa Francesco, rinviate tutte le partite di Serie A: quando si recuperano, Ilmattino.it, 21 aprile 2025.
[4]: Misure di sicurezza a Roma per la morte di Papa Francesco, il sindaco Gualtieri: Roma piange un uomo non del tutto ineccepibile, Lacronacadiroma.it, 21 aprile 2025.
[5]: Piazza San Pietro blindata: le prime misure di sicurezza a Roma dopo la morte di Papa Francesco, Fanpage.it, 21 aprile 2025.
[6]: Giubileo 2025: il paradiso per padroni e preti, l’inferno per gli strati popolari, Lordinenuovo.it, 23 dicembre 2024.
[7]: Quanto ci costa ogni anno la Chiesa Cattolica, Senzatregua.it, 12 gennaio 2022.
[8]: Fra meno di un anno Roma sarà invasa da 32 milioni di pellegrini in arrivo per il Giubileo, Fanpage.it, 17 aprile 2024.
[9]: Relazione tecnica sulle modifiche al programma dettagliato degli interventi per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025, approvato con DPCM 8 giugno 2023, governo.it.
[10]: Post su Facebook di Angelo Bonelli, 17 dicembre 2023.
[11]: Intervista a Fratoianni. «Migranti e pace, bisogna cambiare rotta», Avvenire.it, 14 settembre 2022.
[12]: Tweet su X di Nicola Fratoianni, 23 febbraio 2025.
[13]: Acerbo (Prc-Se): anche Papa Francesco nel mirino dei guerrafondai, Rifondazione.it, 14 marzo 2022.
[14]: Tweet su X di Maurizio Acerbo, 23 febbraio 2022.
[15]: Rifondazione, i giovani comunisti ricevuti dal Papa: “Ci ha detto di andare avanti”, Repubblica.it, 29 ottobre 2021.
[16]: Zuppi alla festa di Rifondazione Comunista: “Ce la metteremo tutta per la pace in Ucraina. Ma da molti il dialogo è visto come cedevolezza”, Ilfattoquotidiano.it, 25 settembre 2023.
[17]: Socialismo o barbarie, secondo Papa Francesco, Contropiano.org, 7 febbraio 2022.
[18]: Declaration for peace in Ukraine, Poterealpopolo.org, 24 febbraio 2023.
[19]: Post di Potere al Popolo su Facebook.
[20]: Potere al Popolo! Anatomia di un partito-movimento, Iris.unina.it.
[21]: Il programma di Unione Popolare, Poterealpopolo.org.
[22]: Post di OSA su Instagram.
[23]: Tweet di Ilaria Salis su X.
[24]: Post di Luca Casarini su Facebook.
[25]: Il Papa: marxisti e cristiani, insieme combattete illegalità, corruzione e abusi di potere, Vaticannews.va, 10 gennaio 2024.
[26]: Bergoglio con Ratzinger sul marxismo: “Sbaglia: dipendiamo da Dio”, Ilgiornale.it, 6 maggio 2018.
[27]: Prefazione di Papa Francesco al libro di Benedetto XVI, Gianmariacomolli.it.
[28]: Papa: ‘Comunione ai divorziati anche senza astenersi dal sesso’, Ansa.it, 3 ottobre 2023.
[29]: Papa: aborto è omicidio, i medici che lo praticano sono sicari, Ilsole24ore.com, 29 settembre 2024.
[30]: Bergoglio ai pro life: «Anticoncezionali come fucili e bombe», Ilmanifesto.it, 11 maggio 2024.
[31]: Il Papa su omosessualità e peccato: «Ho solo riferito cosa insegna la Chiesa», Avvenire.it, 28 gennaio 2023.
[32]: Papa, frase shock contro i gay nei seminari. Poi le scuse: non volevo offendere, in Chiesa spazio per tutti, Ilsole24ore.com, 27 maggio 2024.
[33]: Ombre sul passato del nuovo Papa. Collaborò con la dittatura di Videla?, Tgcom24.mediaset.it, 14 marzo 2013.
[34]: Pedofilia, le accuse di Viganò a Papa Francesco sul caso McCarrick, Tg24.sky.it, 27 agosto 2018.
[35]: Papa Francesco: «Satana è entrato nella Chiesa recitate un rosario», Ilmessaggero.it, 29 settembre 2018.
[36]: L’atteggiamento del partito operaio verso la religione, V.I. Lenin, Marxists.org.