Diamo spazio alla dichiarazione dei compagni del Partito Comunista del Venezuela (PCV) che oggi, 5 marzo 2025, festeggiano i 94 anni dalla fondazione. Alle questioni della parabola discendente del “processo rivoluzionario bolivariano” abbiamo dato già spazio sul nostro giornale dando conto del “furto” del simbolo del PCV da parte del governo e, all’interno del tredicesimo numero della Rivista Comunista Internazionale, di una più ampia analisi sulla svolta reazionaria da parte del governo di Maduro. Riteniamo particolarmente importante la questione del Venezuela all’interno di una più ampia battaglia teorico-politica da condurre nei confronti delle teorie opportuniste legate al cosiddetto “socialismo del XXI secolo”.
Facciamo i migliori auguri dalla redazione dell’Ordine Nuovo, schierandoci senza ambiguità a fianco del PCV nella battaglia globale contro il capitalismo, sia che si presenti con il volto della barbarie imperialista sia con quello più subdolo della socialdemocrazia.
94 anni fa, in clandestinità, si formò la prima cellula del Partito Comunista del Venezuela.
Un manipolo di uomini e donne coraggiosi abbracciò la causa della classe operaia venezuelana e da allora, per quasi un secolo, abbiamo mantenuto una lotta coerente per la definitiva emancipazione dei lavoratori venezuelani dalla tirannia del capitale.
Oggi, la situazione non è meno avversa di quella del 5 marzo 1931: la leadership autoritaria ha rubato la sigla della nostra organizzazione e l’ha consegnata a dei mercenari subordinati alle sue politiche antioperaie e antipopolari, mentre avanza nello smantellamento della Costituzione e dello Stato di diritto.
Il PCV ratifica il suo appello alle forze rivoluzionarie, popolari e autenticamente democratiche ad unirsi in un’ampia alleanza per lottare per il recupero dei diritti politici, economici e sociali che sono stati sottratti, nonché per contrastare le soluzioni interventiste promosse da un settore della destra filo-imperialista.
Siamo ancora in piedi: unire le forze, organizzare le lotte!